SESTO SAN GIOVANNI, 14 FEBBRAIO. L’Allianz Geas è finalmente in partenza per Torino dove all’Inalpi Arena si terrano le Frecciarossa Final Four di coppa Italia. Venerdì alle 17, l’avversario in semifinale sarà l’Umana Reyer Venezia, prima in campionato con una sola sconfitta. L’altra sfida sarà Famila Wuber Schio-Passalacqua Ragusa. Una curiosa riedizione delle Final Four del 2019 che videro il Geas perdere in finale contro Ragusa, ma in precedenza battere a sorpresa prima Broni nei quarti e poi la favoritissima Venezia in semifinale. La manifestazione sarà teletrasmessa in diretta su DAZN e LBFTV, in chiaro.
Nonostante al momento le venete siano la squadra più temibile del campionato italiano, il fascino della sfida secca e la prestazione del Geas nella gara di andata, decisa solo nel finale dopo un andamento molto combattuto, fanno prevedere un match pronto a regalare un’intensa sfida tra due squadre ricche di talento. La Reyer è una vera e propria macchina: miglior attacco del campionato insieme a Schio (76.4 punti a gara), miglior percentuale da due punti (51%) e la terza da tre punti (36%). Ma soprattutto può contare su un peso offensivo ben distribuito con 7 giocatrici in grado di segnare almeno 8 punti a gara, guidate dalle eccellenze di Shepard (13.7 punti e 7.7 rimbalzi) e Kuier (10.9 punti e 6.9 rimbalzi). In regia Villa (terza orogranata in doppia cifra di media con 10.6 punti) e Berkani distribuiscono 6 assist a partita e guidano un attacco che può anche contare su due tiratrici come Fassina e Pan che realizzano rispettivamente con il 55% e il 45% da 3 punti. Venezia è anche la seconda miglior difesa per punti subiti e palle recuperate e nessuno fa meglio a rimbalzo.
La coach del Geas Cinzia Zanotti presenta così la difficile sfida: “Siamo orgogliose di esserci, questo è un bellissimo palcoscenico dove misurarsi con le migliori. Posso solo dire che non vediamo l’ora, conosciamo bene le capacità delle nostre avversarie ma ci stiamo allenando con grande energia e siamo pronte per questo importante appuntamento”.
Francesco Amadori