L’ultima gara di gennaio per il GEAS rappresenta un’ottima chance per dare seguito alla bella vittoria di Tortona e chiudere un periodo altalenante. Il blitz piemontese ha chiuso un periodo condito da 6 sconfitte a fronte di 2 sole vittorie: dallo scivolone di Battipaglia di inizio dicembre ai due punti persi con S. Martino è passato giusto un mese. In cui, però, il GEAS ha convinto solo in casa contro Sassari, uscendo prima dall’EuroCup per mano di Sopron e poi dalla Coppa Italia a causa della solita bestia nera Derthona. Come leggere, quindi, la prestazione convincente di sabato scorso? Il gruppo di coach Zanotti ha fatto quadrato, si è compattato nonostante le molte assenze (Gustavsson già in Polonia, Barberis e Conti in parterre, Makurat che alza bandiera bianca dopo appena un quarto e Spreafico reduce da un virus influenzale) che ha condotto, in un crescendo rossiniano, al primo successo contro le giraffe.
Domani, però, arriva un match proibitivo, il classico crash test da cui poter ricavare indicazioni importanti per il prosieguo del campionato: ospiti al PalaAllende le campionesse d’Italia della Reyer Venezia.
Reyer Venezia: il momento
Le lagunari arrivano, in campionato, da 2W di fila. Più agevole e semplice quella casalinga con Alpo, più incerta e combattuta quella esterna a Derthona. Tantissime come al solito le frecce nella faretra di coach Mazzon, anche se l’ultima settimana non è stata vissuta al meglio. Pan e Villa erano assenti nell’ultima trasferta di EuroLeague a Fenerbahce, vittime di influenza. Da capire se recupereranno per domani, coi loro minuti ridistribuiti tra Berkani, Smalls e Santucci.
Le orogranata vorranno riscattare l’eliminazione europea, certificata dall’ultimo posto nel secondo girone eliminatorio.
GEAS: l’ultimo sforzo prima della pausa
Il GEAS invece si appresta a giocare l’ultimo match prima di un febbraio molto scarico. Tra sosta per le Nazionali, turno di riposo e Final Four di Coppa Italia a Torino, le rossonere riprenderanno solamente l’ultimo weekend del prossimo mese. Tanti giorni ferme, cercando di chiudere però al meglio questo gennaio.
A dar man forte alla quarta classificata ci penserà Ivana Jakubcova, arrivata lunedì da Girona in sostituzione di Gustavsson. Difficile recuperare capitan Barberis, in dubbio anche la presenza di Makurat, per una rotazione ristretta per coach Zanotti, ormai leit motiv di tutta la stagione GEAS. Da tenere d’occhio il duello stellare tra due delle migliori lunghe del campionato, Moore da una parte e Kuier dall’altra.
Ci presenta la gara Anastasia Conte. Reduce dai sontuosi 15 punti segnati a Tortona, la numero 55 è stata inserita anche tra le riserve a disposizione per le Azzurre di coach Capobianco. Ciò certifica la crescita esponenziale su entrambi i lati del campo per la piemontese.
“La partita con Derthona è stata fondamentale per noi, arrivavamo da due sconfitte di fila: la partita per la qualificazione alla Coppa Italia e San Martino.
Abbiamo ritrovato la fiducia che ci era mancata per un po’ di tempo. Ci siamo confrontate e siamo scese in campo con l’idea di supportarci l’una con l’altra e giocare insieme.
Sicuramente quando sei in difficoltà prendi automaticamente due strade: o fallisci senza neanche provarci o cerchi di dare più di quello che hai per far sentire il meno possibile la mancanza delle varie giocatrici.
Quest’ultima è stata la chiave che ci ha portato alla vittoria domenica scorsa.
Venezia è una grande squadra con talenti individuali importanti, sappiamo che sarà tosta ma dobbiamo entrare in campo senza paura e con il gioco di squadra e la fame che ci ha contraddistinto contro Derthona.
Posso solo che confermare quello che ho detto ad inizio anno, il GEAS è una bella realtà e aver la possibilità di confrontarmi e allenarmi ogni giorno con giocatrici di grande esperienza mi permette di aggiungere al mio bagaglio cestistico sempre qualcosa in più.
Sicuramente l’arrivo di Ivana è un grosso punto a favore per noi. Ha una grande fisicità e un buon tiro, ci può dare una grossa mano sia in attacco che in difesa e si vede che ha una grande esperienza.
Credo di avere grossi margini di miglioramento, lavorare su me stessa e sui miei punti deboli sarà un buon punto di partenza per riuscire prima o poi ad essere tra le 16, se così non fosse mi basterebbe essere soddisfatta e contenta perché avrò dato il massimo su ciò che ho lavorato e imparato.“