Allianz Geas, in guardia: al Palanat arriva Ragusa

SESTO SAN GIOVANNI, 26 GENNAIO. L’Allianz Geas sta vivendo un ottimo momento, con cinque vittorie di fila tra campionato e coppa Italia, ma non c’è tempo per rilassarsi perché domenica arriva un’altra diretta avversaria e pretendente ai piani alti della classifica: la Passalacqua Ragusa.

La squadra siciliana si trova a 4 punti dal Geas con una partita giocata in meno: ciò rende questa sfida una di quelle fondamentali da vincere. Ragusa è una formazione molto pericolosa che fa della metà campo difensiva una delle sue armi principali ed è la quarta miglior difesa per punti subiti. La Passalacqua è anche la quinta forza offensiva del campionato tirando con un solido 34% dalla lunga distanza e realizzando 16.2 assist a partita, quinto dato più alto della Serie A1.

Ad impressionare tra le individualità sono principalmente l’ottima Juskaite (13.5 pt a gara col 58% da 2 e il 42% da 3), che nel match di andata aveva messo in seria difficoltà la difesa rossonera, e soprattutto la lunga Chidom che viaggia a 16.8 punti e 8 rimbalzi di media a partita e dovrà vedersela in un bellissimo testa a testa contro Moore sotto canestro: una spettacolare sfida nella sfida, quest’ultima, perché parliamo della prima e della seconda miglior marcatrice del campionato, per di più nello stesso ruolo e con caratteristiche tecniche molto simili. Altri pericoli sono rappresentati dal tiro dall’arco di Spreafico (11.2 pt di media) e da Jasmine Thomas, che oltre ai suoi 10.5 di media porta a tabellino quasi 5 assist a partita guidando l’attacco della sua squadra.

L’assistant coach Martina Gargantini si è detta fiduciosa in vista della gara: “Siamo in un buon momento, veniamo da partite solide in trasferta (Campobasso e Sassari) e dalla gran vittoria in casa contro Schio. Vogliamo continuare a crescere, Ragusa sicuramente è una squadra forte, profonda e completa in tutti i ruoli, pertanto dovremo essere brave a giocare con energia e fisicità in difesa per 40’, oltre che imporre il nostro ritmo in attacco, cercando di dividerci le responsabilità”.

Francesco Amadori

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