SESTO SAN GIOVANNI, 4 luglio 2018
Fanno 12. È il numero delle stagioni di Beatrice Barberis in maglia Geas alla partenza del prossimo campionato, giovanili comprese. Milanese doc, classe 1995, ora studentessa del corso di laurea magistrale in Lettere Moderne alla Statale, Bea è entrata a far parte della grande famiglia Geas quando frequentava la prima media: e da allora non ha più voluto andarsene. Bibi ha fatto parte di quel fortissimo e coeso gruppo di giocatrici – tra tutte, Cecilia Zandalasini, Martina Kacerik, Francesca Gambarini, Elisabetta Mazzoleni, Francesca Galli– capace di vincere cinque scudetti giovanili in una manciata di anni. Nelle categorie senior, Barberis è stata protagonista di tre promozioni: una dalla A3 alla A2, nel 2012-13, e due dalla A2 alla A1, nel 2014-15 e nell’ultima stagione. Lunga la sua storia anche in azzurro, prima nelle selezioni giovanili (bronzo all’Europeo Under 20 di Udine nel 2014) e poi nella squadra senior del 3 contro 3.
Molto rilevante l’apporto di Beatrice nella stagione appena conclusa: in particolare nel girone d’andata, nel momento in cui gli infortuni quasi in contemporanea di Galbiati ed Ercoli sembravano poter compromettere il cammino della squadra. A quel punto Barberis ha sorpreso tutti, caricandosi il gruppo sulle spalle come terminale d’attacco, sfornando a ripetizione prestazioni degne della categoria superiore. Nei mesi successivi, la storia non è cambiata: Barberis ha dimostrato di non essere un fuoco di paglia, continuando a viaggiare ad una velocità elevatissima, anche una volta passata la crisi-infortuni: 15,5 punti di media (prima bomber italiana e seconda in tutto il campionato), 6,3 rimbalzi, 1,5 assist e un altissimo 17,6 di valutazione. Il tutto mostrando di saper ferire in più modi le squadre avversarie: da sempre giocatrice contraddistinta da grande intensità difensiva, Bea ha in più portato a termine la sua evoluzione in esterna.
Ma proprio nel momento clou della stagione, a un mese e mezzo dalla conclusione del campionato, il crack: a marzo, negli istanti finali del derby contro il Sanga Milano, Barberis cade male e il suo crociato del ginocchio sinistro cede. Fortunatamente la squadra continua il suo percorso vincente e Bea può dedicarsi alla riabilitazione e al recupero posto intervento chirurgico, senza far mancare mai alle compagne il suo incitamento dalla panchina. In questi mesi, Bibi sta alternando la costante riabilitazione agli impegni universitari, in vista della prossima stagione con l’Allianz Geas. Per aspera ad astra, il grido di battaglia della squadra, esprime alla perfezione anche il percorso ad ostacoli di Beatrice. Durante una pausa dai tanti impegni, l’abbiamo intervistata.
“Non è stato assolutamente un anno facile e banale per me – comincia l’atleta – : l’ultima a stagione mi ha dato tantissimo, sia a livello umano sia cestistico, e credo di essere cresciuta molto. Il momento dell’infortunio ha portato naturalmente un contraccolpo, ma alla fine la squadra è riuscita a chiudere al meglio il campionato. Sono felicissima: ci siamo meritate ogni cosa. L’infortunio mi ha colpito nel momento cruciale della stagione: ora posso soltanto sperare di recuperare nel migliore dei modi in questi mesi e di rimettermi in carreggiata”.
Stai facendo riabilitazione da circa due mesi: come va il recupero?
“Tutto procede bene: non mi sento di dire nulla di più. Il percorso è ancora lungo ed è necessario non farsi prendere da alcuna fretta. Il mio obiettivo è di rientrare al meglio, senza particolari imposizioni di date. Sto lavorando duramente”.
In A1 ci sei già stata due anni fa, sempre a Sesto: cosa ricordi di quell’esperienza?
“Porto con me un ricordo molto lieto. Quell’esperienza mi ha fatto crescere molto: allora, mi sono resa conto della grande differenza fra A2 e A1, soprattutto per quanto riguarda la velocità di esecuzione e la fisicità richieste. In quel campionato ho giocato da lunga e ho sofferto molto sul piano fisico. Da lì ho capito che avrei dovuto evolvere in esterna. Dopo la retrocessione, un anno di A2 vissuto sempre in testa, ma con la sconfitta nella finale-promozione con Bologna: è stato quello a darci la spinta definitiva per correre alla grande la scorsa stagione”.
Come prevedi il prossimo campionato nella massima serie?
“Sarà una stagione impegnativa, però siamo una squadra molto combattiva. Non potremo naturalmente puntare alla zona alta della classifica, ma saremo competitive nella fascia media. Sarà un anno di crescita per tutte noi: quasi per nessuna è una prima volta in A1, ma per molte è un ritorno dopo almeno due stagioni di lontananza. Abbiamo la possibilità di confrontarci di nuovo col massimo campionato e con giocatrici di maggior esperienza rispetto a quelle di A2. Faremo fatica, ma abbiamo tutte le carte in regola per giocarcela”.
A livello individuale invece, che tipo di stagione ti aspetti?
“Io rientrerò da un infortunio: per me sarà più difficile, ma spero di riuscire a tornare a giocare come prima. Giocherò da ala piccola, cosa che non ho mai fatto nel massimo campionato: sarà tutto diverso, ma desidero riuscire a ben affrontare anche da esterna le protagoniste di A1. Ho sempre giocato in questa società e per me significa tanto: stare qui è un po’ come stare in famiglia”.
Con la maglia dell’Italia hai vissuto molte esperienze forti: raccontaci del tuo percorso.
“Ho ricevuto la prima chiamata in nazionale a 16 anni ed è stata del tutto inaspettata: ho preso parte al raduno in preparazione al mondiale Under 17; la seguente convocazione per la manifestazione è stata ancor più sorprendente. Quell’esperienza ha avuto dei connotati incredibili: è stato unico avere la possibilità di confrontarmi con squadre da tutto il mondo alla mia prima uscita in azzurro. L’anno successivo, a causa di un problema al ginocchio, sono stata costretta ad abbandonare la squadra a metà raduno per tornare a casa e farmi operare. Successivamente, ho disputato per due anni consecutivi l’Europeo Under 20. Ricordo la prima di quelle due esperienze come particolarmente movimentata: ero in squadra con le ’94 e ad un certo punto del raduno sono dovuta tornare a Milano per fare gli esami di maturità, prima di precipitarmi di nuovo al ritiro. Agli Europei abbiamo poi vinto il bronzo: allora, ricordo di aver provato una delle emozioni più intense della mia vita. L’anno seguente, ho partecipato all’Europeo di Lanzarote come capitana della squadra. Poi, per un anno e mezzo, non ho ricevuto chiamate, fino a due primavere fa, quando sono stata convocata in corsa per fare gli Europei 3 contro 3 di Amsterdam. Rivestire la maglia azzurra, anche se leggermente diversa da quella canonica, è stato un immenso onore: ogni volta che si ha la possibilità di rappresentare la propria nazione, si prova qualcosa di veramente speciale. Mi è assai piaciuto provare la disciplina del 3 contro 3, variante del basket che conoscevo poco. Quest’anno, a causa dell’infortunio, sono rimasta fuori dai giochi: ho seguito con trasporto le gesta delle mie compagne ai mondiali 3 contro 3 delle Filippine e mi congratulo vivamente con loro per l’oro che sono riuscite ad ottenere. La mia speranza è di poter rivestire l’azzurro in futuro: lavorerò duro per tornare in pista”.
Cinzia Zanotti commenta così il rinnovo di Beatrice: “Nella sfortuna dell’infortunio, Bea ha la possibilità di lavorare tutta l’estate e di avere più tempo per recuperare. Spero che indicativamente verso ottobre o novembre possa essere in grado di tornare in campo: ovviamente avrà bisogno poi del suo tempo per riprendere il pieno ritmo. È una giocatrice importante per la squadra e spero che questo sia l’anno della sua conferma in A1. Dopo la crescita dello scorso anno, confidiamo che possa tornare a quei livelli, ovviamente senza affrettare alcuna cosa e forzare il rientro”.
Fabiano Scarani – Ufficio stampa ALLIANZ GEAS