ERCOLI, ILGIGANTE BUONO DI COLOR AZZURRO

Elisa è stata convocata nel primo raduno dell’era Crespi. E’ la sua terza stagione al Geas, dove si sente finalmente a casa. Zanotti: “E’ in crescita continua”.

SESTO SAN GIOVANNI, 29 settembre 2017

Tra le 21 convocate in Nazionale per il primo raduno guidato dal nuovo selezionatore Marco Crespi, 19 giocano in Serie A1. Alcune di queste sono cresciute nel Geas, come Martina Crippa, Martina Kacerik e soprattutto Cecilia Zandalasini (che essendo impegnata nelle finali WNBA con le sue Minnesota Lynx non potrà rispondere alla convocazione). Altre ci sono passate, come Federica Tognalini, che qui ha conquistato la promozione in A1 del 2015, o Marzia Tagliamento, che non ha giocato in rossonero a livello senior ma ha vinto uno scudetto giovanile con la maglia di Sesto.

Ma il Geas sarà rappresentato non solo dalle sue ex atlete (oltre che da coach Cinzia Zanotti, assistente allenatrice di Crespi), ma anche direttamente da una sua attuale giocatrice. Tra le uniche due convocate che non militano in club di Serie A1, una infatti è proprio la nostra Elisa Ercoli.

Classe 1995, centro di origini umbre, Elisa disegna il classico stereotipo del “gigante buono”: alta 1.90 e con un fisico imponente, è però difficile sorprenderla in un momento in cui non abbia il sorriso sulle labbra o non mostri tutta la sua innata allegria. Quello che sta per iniziare è il suo terzo anno consecutivo a Sesto; vi è arrivata dopo tappe di rilievo in squadre come Lucca e Schio, dove ha anche vinto due scudetti da comprimaria.

A livello di A2 le sue doti fisiche, unite ad una buona tecnica vicino a canestro, la rendono quasi dominante. Ma i margini di miglioramento per questa simpatica ragazzona non ancora 22enne sono davvero elevati, come sottolinea anche coach Cinzia Zanotti: «Elisa sta crescendo nel corso degli anni, ovviamente il fatto di giocare tanto la aiuta molto, perché è una giocatrice che ha bisogno di fiducia per poter rendere; rimanere in campo anche quando commette qualche errore le permette di non deprimersi e di continuare ad andare avanti a giocare. È ovviamente una lunga dominante a livello di A2, perché è alta e molto fisica, perciò anche se a volte commette qualche errore, sotto canestro si fa sentire a livello di rimbalzi e anche in difesa, perché andare a tirare contro di lei non è mai facile. È quindi una giocatrice chiave per noi; ha molto ancora da migliorare ma è una ragazza che ci mette tanto impegno e noi speriamo che continui così. Lei forse non ne è completamente consapevole, ma per essere una giocatrice così alta e imponente ha delle mani e dei piedi straordinari; tuttavia usa poco soprattutto la sua reattività di piedi: quando facciamo del lavoro fisico è impressionante la sua coordinazione per la stazza che ha».
A Sesto c’è l’ambiente giusto per lavorare e crescere, ed Elisa lo sa bene. Nonostante i diversi interessamenti ricevuti dalla A1, ha scelto di rimanere in A2 per disputare la terza stagione consecutive in rossonero, stabilendosi per più di due anni nello stesso posto per la prima volta nella sua giovane carriera: «Mi sono fermata per il terzo anno di fila qui a Sesto semplicemente perché al Geas sto bene. Sto bene con la squadra, sto bene con lo staff e con tutti gli altri. Ho voluto fare tre anni qui perché meritano, ho una squadra fantastica che mi aiuta tanto».

Oltre all’ambiente e alla squadra, dove si trova alla perfezione, c’è anche una sorta di desiderio di rivalsa ad animare Elisa. L’epilogo della scorsa stagione non le è andato giù, e il suo obiettivo è quello di tornare sì in A1, ma vincendo prima sul campo la serie A2 con la maglia del Geas: «L’anno scorso siamo state davvero vicine a salire in A1, forse non eravamo preparate mentalmente abbastanza e siamo state beffate all’ultimo, anche se è una mia idea e non è detto che sia dipeso da questo. Comunque sia, quest’anno siamo molto cariche per provare di nuovo a raggiungere questo obiettivo e ce la possiamo fare, vogliamo arrivare in fondo più pronte e preparate. Non vogliamo più sognarlo, ma vogliamo farlo e riuscire ad andare in A1».

Quando ormai sei lontana da casa da parecchi anni, nonostante la giovane età, riuscire a trovare un ambiente che possa essere accogliente e famigliare è fondamentale. Ad ogni modo un’esperienza del genere, cambiando città e stile di vita così spesso per rincorrere il proprio sogno, aiuta a far crescere e sviluppare una persona più velocemente: «Sono andata via di casa a 17 anni ed è stato difficile, soprattutto il primo anno. Dopo si è trasformata in una questione di abitudine e questa cosa mi ha fatto molto maturare, sia a livello cestistico che personale, devi imparare a fare tutto, a gestirti da sola, a comportarti nella maniera giusta».

Elisa qui a Sesto ha ritrovato anche due compagne che conosceva bene già da molto tempo: con Beatrice Barberis e Francesca Gambarini, sue coetanee, ha trascorso tanto tempo in comune nelle nazionali giovanili, con un ricordo sopra tutti gli altri, quello del bellissimo bronzo conquistato agli Europei under 20 di Udine nel 2014, peraltro proprio grazie a due tiri liberi segnati da “Elli” negli ultimissimi secondi della finale terzo/quarto posto vinta contro la Serbia: «Quell’esperienza è stata magnifica, perché eravamo assieme alle ’94 che erano più grandi di un anno ed eravamo una squadra molto compatta e unita, ci sentivamo tutte una cosa unica. Quando abbiamo vinto la medaglia di bronzo eravamo piene di gioia. Sono veramente contenta di aver avuto l’occasione di giocare ancora con Gamba e Bibi in questi tre anni qui a Sesto, perché sono sempre stata in nazionale con loro dall’anno del Torneo dell’Amicizia in poi, e loro per me erano e sono veramente il top».

Al di fuori dei muri del PalaNat, quando è libera da allenamenti e partite, Elisa non esaurisce comunque tutta la sua vitalità e la sua voglia di muoversi, cercando di trascorrere più tempo possibile all’aperto: «Fuori dal campo ho la passione per la bicicletta e per lo skateboard, quindi mi diverto ad andare in giro e stare all’aria aperta, magari facendo qualche sentiero in skate al Parco Nord oppure una semplice pedalata. Ovviamente cerco di stare attenta ad evitare di farmi male, però è bello trascorrere il tempo così, è il mio hobby preferito e mi diverto tanto».

Lunedì però bicicletta e skateboard rimarranno sicuramente al loro posto nello sgabuzzino. Elisa sarà a Ragusa, agli ordini di coach Crespi, a tenere alto il nome del Geas anche con una maglia azzurra addosso. Sperando che questa convocazione così “esclusiva”, che la renderà una delle due sole giocatrici di A2 presenti al raduno, possa essere di buon auspicio per tutta la stagione, in cui sarà una delle giocatrici fondamentali di questa squadra.

Il Geas ha bisogno del suo gigante buono.

Mario Castelli – Ufficio stampa Geas

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